STORIA DEGLI STRUMENTI DI PUBBLICISMO
A cura di: Gian Luigi Pezza  
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Lezione 20

Storia della radio

La radiofonia in Europa - Francia

In Francia la radiofonia si sviluppa solo grazie all’iniziativa privata anche se in maniera abbastanza disordinata (72).

La radio debuttò a Parigi il 26 giugno 1921 con un concerto trasmesso dall’Istituto di Ingegneria Civile a cui seguirono altre sporadiche, isolate manifestazioni dello stesso genere.

Solo nell’anno successivo le emissioni radiofoniche, trasmesse in onda lunga dal Laboratoire et Centre de Télégraphie militaire de la Tour Eiffel, acquistarono regolarità anche se limitate a notizie meteorologiche e finanziarie (borsa e mercati). Dopo pochi mesi la programmazione si arricchì di notiziari giornalistici e di programmi ricreativi, suscitando l’interesse del pubblico tanto che lo stesso anno venne istallata a Parigi una seconda stazione, sempre a onda lunga, denominata Radiola, facente capo alla SFR - Société Française Radioélectrique, che dette inizio, nel giugno 1922, a un programma di trasmissioni regolari.

Nella primavera 1923 venne creata a Parigi, con capitali privati (73), la CFR - Compagnie Française de Radiophonie, con un capitale di otto milioni di franchi, la quale fu autorizzata dal governo ad effettuare trasmissioni radiofoniche in alcune zone della Francia.

A Paris Tour Eiffel, e a Radio Paris, si aggiungono Paris PTT e Le Petit Parisien Poste Parisien; sorgono, per iniziativa di gruppi privati ma talora di singoli radioamatori, diverse stazioni in tutto il territorio. Accanto a queste vengono messe in funzione anche stazioni regionali statali.

L’importanza sempre crescente del servizio di radiodiffusione e l’interesse suscitato nel pubblico spinge il Governo a trasformarlo in un servizio nazionale. Con un decreto del 24 novembre 1923 la radiofonia francese, esercitata, come si è detto, da varie società private, viene considerata un monopolio di Stato che raggruppa le varie società private in un unico ente (74). Nel 1924, la stazione Radiola mutò il nome in Radio Paris, utilizzando un nuovo trasmettitore di potenza maggiore del precedente. Lo sviluppo della radiodiffusione si ebbe negli anni ’30 quando l’amministrazione PTT mise in atto una rete di cavi musicali per collegare le varie stazioni. La legge finanziaria del 1933 introdusse il pagamento di un canone, l’istituzione di una tassa sui tubi elettronici (cosiddette valvole) e il divieto per le stazioni statali di percepire introiti pubblicitari che furono invece consentiti alle stazioni private. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale viene creata, nel 1945, la RDF – Radiodiffusion Française che si trasformerà, nel 1949, nella RTF – Radiodiffusion et Télévision Française posta sotto il controllo della presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1964 la RTF si trasforma in ORTF – Office de Radiodiffusion et Télévision Française posta sotto il controllo del Ministero dell’informazione.


(72) Come ben sottolinea G. Candussi in Storia della radiodiffusione, vol 1° cit. “La radiofonia circolare francese è caratterizzata da una nascita poliedrica e da una crescita stentata e quasi caotica, dovute a lodevoli iniziative individuali o di gruppi privati, ma generalmente ostacolate da un atteggiamento governativo miope e diffidente, che inizialmente non seppe comprendere l’importanza di questo nuovo mezzo di comunicazione e successivamente – con una politica incoerente e continuamente mutevole, in relazione ai frequenti cambiamenti dell’esecutivo – volle porlo sotto il proprio controllo e gestirlo direttamente, disconoscendo e mal ripagando l’opera tenace e spesso disinteressata dei suoi promotori”.

(73) Principale azionista la CSF-Compagnie générale de Télégraphie sans fil.

(74) Il decreto fissa tre principi fondamentali: 1) le radiodiffusioni costituiscono un pubblico servizio; 2) per motivi di sicurezza nazionale la regolamentazione e il controllo delle trasmissioni è riservato allo Stato; 3) la gestione della società radiofonica e gli interessi dei produttori di programmi e degli ascoltatori sono sottoposti all’autorità e al controllo dello Stato, unico responsabile.


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Theorèin - Dicembre 2005